Rino Galeazzi nasce a Monastero Bormida il 20/12/1926. Laureato in medicina a Genova, lavora in Clinica medica e poi nell'Ospedale della sua città. Un anno dopo la laurea, nel 1953, sposa Elsa Strata. Rino si trasferisce poi a Montafia, dove è medico condotto, quindi a Montemagno, un paesino del Monferrato.
Qui, nell'agosto del 1961 nasce la sua terza figlia, Maria Letizia, chiamata affettuosamente Cilla. Nel 1970 la famiglia si trasferisce ad Asti dove Rino lavora come Dirigente dei servizi sanitari. Qui Cilla, durante il primo anno delle scuole superiori, vive in modo intensissimo l'esperienza cristiana, attraverso l'incontro con il movimento di Comunione e Liberazione.
La vita di Cilla è stroncata il 5 luglio del 1976 in un incidente stradale. La sua esperienza, breve ma appassionata, viene raccolta da Rino che, tornato con la famiglia a Montemagno, incontra moltissime persone che si recano, come in pellegrinaggio, alla tomba di Cilla e che vogliono sapere della sua vita.
Nel 1978 la grave malattia di un'amica rivela a Rino il bisogno di intensificare gesti di carità, per amore di Cristo, verso chi è colpito nella salute. Nasce così, nel 1981, l'Associazione Cilla cui Rino lavora instancabilmente creando trame di rapporti, in Italia e all'estero, per alleviare e condividere la sofferenza di chi è malato e lontano da casa.
Rino Galeazzi muore, all'età di 62 anni, la notte del 26 settembre 1988.
La cooperativa può attuare gli scopi sociali mediante:
- l'organizzazione e la gestione di strutture di accoglienza residenziali, semiresidenziali e diurne;
- la gestione in forma diretta, per conto di terzi o in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati, di servizi di ospitalità per persone che necessitano di cure sanitarie, in località diverse da quelle di residenza, e per i loro familiari;
- lo svolgimento di attività e la prestazione di servizi di prevenzione del disagio, di assistenza e di accoglienza anche in strutture proprie o di terzi a qualsiasi titolo possedute e di solidarietà verso le persone svantaggiate;
- la collaborazione con altri soggetti che operano con finalità solidaristiche nel settore della accoglienza e della ospitalità;
- la promozione e la organizzazione di iniziative solidaristiche e di sensibilizzazione della comunità sui temi della condivisione e della accoglienza.
La cooperativa può svolgere ogni altra attività connessa al perseguimento degli scopi sociali ritenuta necessaria o utile per la realizzazione dell'oggetto sociale o, comunque, sia direttamente o indirettamente, attinente al medesimo.
Possono essere soci tutte le persone fisiche in pieno possesso dei diritti civili, di buona condotta morale e civile, che condividano lo scopo sociale e le persone giuridiche, riconosciute e non riconosciute, i cui statuti o attività non siano incompatibili con le finalità della cooperativa, che intendano collaborare attivamente al perseguimento degli scopi sociali.
Le persone fisiche che intendono prestare la propria attività gratuitamente a favore della cooperativa possono diventare soci volontari.
La domanda di ammissione va presentata all'Organo Amministrativo; in essa vanno precisati:
a) nome, cognome, comune e data di nascita, domicilio e codice fiscale;
b) attività professionale;
c) impegno al versamento della quota sociale stabilita.
Il nuovo socio deve versare la quota dovuta entro un mese dalla comunicazione di accettazione della domanda, salvo diversa disposizione dell'Organo Amministrativo.
Con l'ammissione alla società il socio assume il preciso impegno:
a) di osservare lo statuto, i regolamenti interni ed ogni altra delibera assunta dagli organi sociali;
b) di soddisfare ogni importo dovuto per servizi particolari goduti;
c) di partecipare attivamente alla vita della cooperativa e al perseguimento degli scopi sociali.